I pressostati cosa sono? Dove vengono utilizzati e quali sono i settori di impiego degli stessi?
Quando si parla di pressostati ci si riferisce a specifici dispositivi utilizzati per la gestione di una macchina che produce una determinata pressione di fluido. Questo strumento non effettua alcuna misura, in quanto prevede due soli stati, ovvero l’apertura e la chiusura di un circuito elettrico mediante la variazione della pressione. Il dispositivo presenta un valore di soglia di attivazione, che normalmente risulta distanziato da quello di disattivazione da un’opportuna isteresi, in maniera tale da ridurre effetti indesiderati dovuti alla commutazione di soglia.
I pressostati trovano impiego in qualsiasi impianto nel quale per il funzionamento è prevista una variazione di pressione, sia essa di gas, aria, liquidi e vapore. In sostanza questi strumenti trovano impiego nel campo idraulico e nel termoidraulico, montati ad esempio su compressori e pompe idrauliche, ma anche su impianti di riscaldamento e climatizzazione, su impianti di sicurezza e infine su impianti industriali dove vengono impiegati per controllare flussi di aria, liquidi e gas. In sostanza si possono così distinguere gli ambiti nei quali può essere previsto l’impiego di uno o più pressostati:
I pressostati, denominati anche interruttori di pressione, vengono montati su impianti all’interno dei quali circolano fluidi con elementi immersi. aumenta Nel momento in cui la pressione o diminuisce avviene una conseguente espansione e contrazione del fluido che consente o impedisce il passaggio di corrente elettrica. Il pressostato va di fatto a rilevare questo cambiamento, rispondendo in base alla programmazione chiudendo o aprendo un circuito.
I pressostati in commercio sono di differenti tipologie: